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Esplorazione

            Quasi tutte le opere scritte sulla montagna, dicono che esse con-
            tengono ogni risposta. Una moltitudine di ricercatori si sono ci-
            mentati nel selvaggio mondo, incontrando “spiriti” buoni e non
            buoni. Anche sapendo che esiste la paura della disavventura e la
            possibilità di  fare grandi  incontri, dobbiamo  tutti andare nelle
            montagne per trovare le risposte ai nostri  perché. Le montagne
            stanno a rappresentare la parte non conosciuta e più oscura della
            nostra  mente. Solo attraversando la vastità  dei monti possiamo
            aspirare a  risolvere i problemi del nostro apparato mentale cer-
            cando di portare in superficie i tesori sepolti nella nostra anima. È
            proprio come una vera esplorazione, si tratta di uno sforzo ac-
            compagnato da pericoli: se si fallisce si cade in preda alla follia ed
            alla disperazione ossessiva; se si riesce si portano tesori in superfi-
            cie, tesori unici al mondo. Per l’occasione possiamo servirci della
            meditazione, perché essa è un processo di scoperta a lenta esplo-
            razione del modo in cui l’uomo funziona. La gente si pone  la
            domanda: «Ma è proprio indispensabile meditare?». La risposta è
            sì, se si desidera esplorare le parti più profonde della nostra psi-
            che, al fine di capire chi siamo veramente, per questo non c’è me-
            todo  equivalente. La semplice introspezione non raggiunge  la
            profondità adeguata. Solamente la profondità e la solitudine me-
            ditativa, possono aiutarci ad imparare, perché i nostri “tesori” e le
            “scoperte” sono qui, e, per farli nostri dobbiamo penetrare nella
            nostra mente in profondità.















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