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GIORGIO NISINI, I festival letterari in Puglia



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                           di patrimoine culturel – cultural heritage» , disponendo così, tra l’altro,
                           di strutture organizzative permanenti e di archivi digitali, in Italia la
                           loro riproposta periodica è per lo più affidata alle risorse economiche
                           in campo in una specifica congiuntura e alle singole strategie di poli-
                           tica culturale messe in atto dalle amministrazioni locali. Tutto ciò de-
                           termina nella maggior parte dei casi una sopravvivenza precaria e, più
                           in generale, una diffusione del fenomeno disomogenea, con prevalente
                           concentrazione nelle zone territoriali più ricche. Se infatti sono proprio
                           gli enti locali i principali attori pubblici dal punto di vista del finan-
                           ziamento delle manifestazioni, la maggioranza degli investitori resta
                           privata – banche, fondazioni, associazioni di categoria, sponsor terri-
                           toriali ecc. –, favorendo così la proliferazione degli eventi nei luoghi
                           economicamente più dinamici. A fare da raccordo sono associazioni
                           o enti no profit collegati spesso, ma non necessariamente, all’ammini-
                           strazione di turno, che nella maggior parte dei casi progettano l’evento
                           e lo gestiscono dal punto di vista organizzativo.
                                 Sullo sfondo di questo paesaggio la Puglia ha dimostrato, grazie
                           ad alcune virtuose politiche di promozione culturale e a una buona
                           capacità di attrazione finanziaria, di sapersi adattare trovando una sua
                           dimensione e continuità organizzativa. Lo dimostra, come si è visto
                           sopra, non soltanto la quantità degli eventi diffusi in tutto il territorio
                           regionale, ma la resistenza nel tempo di alcuni di essi, che nel com-
                           plesso li porta a un’età media di oltre sette anni. Tuttavia sussiste una
                           chiara disomogeneità delle proposte e dei format. Se alcuni festival co-
                           niugano qualità culturale, resistenza temporale, dinamicità nella co-
                           municazione, riconoscibilità al di fuori dei confini regionali ecc., molti
                           altri difettano su più punti. Uno tra i principali riguarda la grafica, la
                           comunicazione e, più in generale, la rintracciabilità da parte dell’uten-
                           te extraterritoriale. Si consideri infatti che 10 festival tra quelli catalo-
                           gati non hanno un sito internet – alcuni neanche un profilo social – e
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                           tra coloro che ne dispongono, 6 difettano sull’aggiornamento e sulla
                           qualità delle informazioni, che non permettono un contatto diretto con






                           40  G. Guerzoni, Effettofestival 2012, cit., p. 1.
                           41  Data di riferimento 31 gennaio 2018.



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