Page 21 - Approdi 103
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Ti ho riempito la testa ma solo per dirti che a volte ci
chiudiamo in noi stessi e facciamo in modo che nessuno entri nei
nostri sentimenti.
Io sono gelosa delle mie emozioni e forse questo mi può far
sembrare fredda, ma credimi non c’è nulla al mondo che possa
essere paragonato alla mia sofferenza.
Ho perso il filo logico per il quale volevo continuare questa
lettera.
Volevo dirti che dopo la tua nascita tutto è stato bello anche
se gli anni sono passati sempre con tanti problemi, che si sa
quando c’è dietro una famiglia passata, i problemi ci sono sempre.
Il papà amava i suoi tre figli precedenti: Raffaella, Gabriella e
Luca, ma il suo più grande dispiacere era che loro non volevano
conoscerti. Non faceva nulla per obbligarli perché diceva che
l’amore tra di voi sarebbe nato spontaneamente senza obblighi da
nessuna parte. Come tutte le cose che pensava il papà anche
questa è risultata vera. Era davvero un grande uomo il papà.
Quindi tu sei cresciuta come una principessa, ci è sembrato di
non averti creato problemi, se c’è stato qualche sbaglio è stato
involontario.
Ci è stato detto a me e al papà che i figli non debbono
scontare gli sbagli dei genitori. Ci siamo chiesti cosa avessimo
potuto fare di sbagliato, credimi non ci è venuto in mente nulla.
Io e il papà se abbiamo sbagliato ti chiediamo perdono.
Adesso che sei una donna e non più bambina penso possiamo
parlare da donna tu e da vecchia io.
Si sa che la vecchiaia porta via tanta allegria tanta
spensieratezza e mi sto accorgendo di essere meno allegra, meno
propensa ai divertimenti o ai balli (che mi piacevano tanto), sto
diventando più riflessiva, più triste ma per questo non mi sento
spenta.
La mia anima non è spenta te lo assicuro. La mia anima è
delicata, è riservata è forse fragile ma di una fragilità che
appartiene al vissuto.
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