Page 39 - edizione XII
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36° classificato:
Galiotto Barba Alessandra
Non che tu abbia mai fato qualcosa in partcolare.
Non c'è mai stato
quell'atmo di epifania in cui qualcuno,
con un gesto,
all'improvviso,
si svela.
E t rapisce,
t incanta.
Così come fa un lampo di luce inaspetato
nella note vellutata.
Tu no,
non sei stato una sorpresa.
Non che tu sia mai apparso costruito o artefato,
lustrato solo per il gusto di ammaliarmi.
Non tu
che non hai la pretesa di vezzeggiart
di luce rifessa
così come fa la luna vanitosa,
tu sei autentco e abbracci le ombre,
quelle vecchie più del mondo,
le conosci e le accet;
così, mentre la molttudine le fugge
e quando esse la travolgono
però soccombe,
tu hai imparato a sorridere
pur essendo lì costreto tra le spire oscure.
Tu che non sei un viaggiatore,
nè un astronauta,
ma è come se conoscessi ogni angolo di cielo
e da lì è come se avessi osservato
che il mondo non è solo un puzzle di colori brillant
e che il grigio e il nero ne fanno parte
ed hanno dignità pari al verde acceso
e all'azzurro immenso.
Tu che non hai mai schiarito il manto celeste,
che non hai fato spetacolo
come una stella cadente
che dal mondo degli dei discende
in quello degli uomini
e lì si frantuma
perchè la sua grandiosità
non sopravvive all'imperfezione.
Tu che sei invece