Page 8 - Approdi 113
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La casa dei glicini

            Nella casa del tempo inerte
            tornano a scendere i grappoli
            del glicine bianco
            e del glicine viola
            tornano rondini veloci
            a disegnare percorsi casuali
            perfettamente geometrici
            attraverso il nostro cielo
            umido di tante lacrime
            scivolano fra i fiori degli albicocchi
            tutte le sofferenze mute
            e così si libera dalla prigionia
            della pelle e del sangue
            dalla tirannia dei neuroni
            dai capricci incostanti
            dei neurotrasmettitori
            un’anima leggera
            che può vedere il tutto e il niente
            di cui siam fatti
            insieme alla materia che esplode
            nelle infinite variazioni frattali
            sempre diverse e sempre uguali
            della bellezza dentro la memoria

















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