Page 6 - Approdi 113
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Questa raccolta di poesie è stata ispirata da una casa di cura
            per igiene mentale di cui è stata ospite per un breve periodo mia
            moglie, dove c’era una meravigliosa pergola di glicine.
                I malati, ognuno con la propria pena segreta, entravano scon-
            volti, a volte imprigionati dentro una camicia di forza.
                Poi, poco a poco, forse per le cure premurose dei medici o
            per l’azione degli psicofarmaci si quietavano e non era raro veder-
            li seduti nel giardino adiacente, con lo sguardo appannato in cui
            riluceva ancora qualche lampo di follia, a contemplare i colori dei
            fiori.
                Ho pensato ai rifugi interiori che probabilmente ognuno di
            noi ha, dove spesso anche l’orrore è disciolto nella coscienza e
            dove possiamo riconciliarci serenamente con noi stessi e trovare
            la giustificazione del nostro esistere.

                                                          Giovanni Pellegrini
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