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Daniela Padularosa, Denken im Gegensa : Hugo Ball. Ikonen-Lehre
                und Psychoanalyse in der Literatur der Moderne, Peter Lang, Bern
                2016, 359 pp., 83 euro.

                Avvicinarsi all’opera di Hugo Ball e cercare di comprenderla a raver-
                so un ampio respiro, che non si limiti alla fortunata, ma breve, fase in-
                dissolubilmente legata all’esperienza dadaista, rappresenta un tenta-
                tivo scientificamente coraggioso perché comporta una ricerca legata
                all’immanenza di un autore che si rivolge tanto al passato, quanto al
                futuro e che ha nella ricchezza e diversità delle determinazioni cultu-
                rali uno dei suoi punti di originalità. Ancor di più lo è nel caso in cui
                l’obie ivo della speculazione è quello di analizzare il rapporto tra Zer-
                rissenheit e norma estetica a raverso un generale processo di Umwer-
                tung – di nie schiana memoria – che implica, contestualmente, la ri-
                costruzione di nuovi valori e l’a ualizzazione di quelli passati. Da que-
                sta prima coppia contrastiva – a cui ne fanno seguito molteplici altre
                – parte l’investigazione di Daniela Padularosa che analizza puntual-
                mente i differenti momenti a raversati dall’autore che, a raverso una
                continua e radicale metamorfosi artistica, diviene rappresentativo di
                un’epoca.
                     L’artista – radicato all’interno della Moderne – prende le mosse
                dal contesto politico-culturale che definisce la crisi del XX secolo muo-
                vendosi tra Zerstörung e Wiederau au dell’uomo e della società mo-
                derna. A questo momento corrisponde un vivo interesse per l’opera
                nie schiana e il superamento della stessa e una contestuale presa di
                coscienza per cui la cultura si palesa come mezzo per cambiare e mi-
                gliorare il mondo. L’artista, quindi, deve prendere parte a iva nella
                società e reagire, proprio nell’esperienza avanguardistica e col fine di
                migliorare la società, contro la borghesia. L’anelito verso il rinnova-
                mento della società è però costantemente connesso a una teologia cri-
                stiana reinterpretata in senso mistico, che s’identifica nella figura sem-
                pre presente di Cristo, simbolica per Ball dell’unione sinestetica tra
                parola e immagine. Infa i, sebbene la conversione arriverà negli anni
                successivi, il misticismo in Ball è categoria contrastiva fondamentale,
                a cui la ricerca fa costante riferimento in modi e momenti differenti.
                La teoria delle icone – influenzata dalla spiritualità russo-ortodossa –
                è, quindi, strumento di comprensione e filo rosso che a raversa l’in-



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