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non serbo più rancore per nessuno, non ne ho bisogno, perché so
che per ogni persona che mi odia ce n’è un’altra che mi vuole be-
ne, il rancore lasciamolo agli ignoranti!
Odio i razzisti, odio le ragazze-puttane, odio quelle che si at-
teggiano, odio gli assassini, odio i politici italiani, odio i falsi sa-
pienti, odio chi fa ma non può fare, odio chi fa carità solo quando
sa di essere visto, odio gli egocentrici, gli egoisti e chi calpesta i
sentimenti degli altri per imprimere i propri, odio quelli che vo-
gliono essere rispettati, odio chi maltratta le ragazze sentendosi
solo così uomo, odio i maleducati, odio i ragazzi/e che fumano
solo per farsi notare, odio i falsi e chi fa il doppio gioco… ma
soprattutto odio le persone che ti dicono: «Lascia perdere, non c’è
la farai…!», perché non si fidano… e quando è una persona cui
voglio bene e di cui mi fido a non contare su di me, odio solo me
stesso!
1° giugno 1997
Un lavoro di una vita
Ognuno di noi potrebbe
classificare la propria vita
come un film, non siamo
altro che pellicole viventi!
Attenzione, non una sola
pellicola ma l’insieme di tan-
te pellicole, tante vite messe
insieme, montate, che alla
fine costruiscono il film, con
la trama e tutti i personaggi:
per esempio i nostri amori e le nostre amicizie sono pezzi di pelli-
cola montati, ritagli che completano la nostra storia e che in fin
dei conti portano al tipo di finale.
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