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GIUSEPPE PIERPAOLO STRACQUADANIO
Poeta, racconta fiabe e romanziere. Per vivere fa altro, ma la passione per la scrittura e la
poesia, negli ultimi anni, lo ha portato a scoprire il magico mondo della letteratura. Con
un romanzo di fantasia avvia il suo percorso letterario e con la sua prima fiaba, è vincito-
re alla sezione fiabe del VI concorso Nazionale di letteratura Contemporanea. Siciliano
nel corpo e nella mente, vive a Modica, un bel paesino, dove un castello padroneggia l’inte-
ro paesaggio. Con due bambine, ogni giorno, lo scrittore vive le sue giornate, e ogni notte
racconta le sue storie. Poi per incanto la mattina diventano romanzo, fiaba o una bella
poesia. Continua il cammino da scrittore, trovandosi a distanza di tempo, già in opera,
una raccolta di poesie e due romanzi, uno di genere rosa, e l’altro un giallo. Sognatore dal-
la nascita, così si definisce l’autore, spesso nelle sue righe scrive un aforisma: “Non posso
dire di essere un Santo perché mentirei ma, credimi, non posso dirti neanche che sono un
peccatore, perché mentirei un’altra volta.”
Divino Padre
Vago, vago e poi vago, non so dove vado.
La mia anima è cosciente, ma sono disperso nel niente.
Mio Divino Padre, dammi la forza di amare,
e ti prego di non farmi disperare.
Sto compiendo la mia missione,
anche disonorando il mio onore.
Mio Divino Padre, dammi la forza, di tenere duro,
e di oltrepassare ogni muro.
Mio Divino Padre, t’invoco a me,
perché sei il mio raggio di sole, e ti amo e ti adoro,
dello stesso amore che dono, ogni istante alla mia prole.
La rabbia, e il forte vento, spesso mi hanno allontanato,
ma il mio Divino Padre, il retto cammino mi aveva assicurato.
Lode a te, mio Divino Padre, le campane sono suonate.
Prego e pregherò, fin quando lo diventerò.
Un umile pensiero amoroso,
questo è quello che voglio gioioso,
che non cerca né fama e né gloria, ma solamente,
il calore dell’affetto di chi ama.
Mio Divino Padre, sono certo del tuo perdono,
ora non aspetto altro, che il tuo dono.
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