Page 4 - edizione XII
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3° classificato:
Chiatti Giuseppe
Pura t fai ogni note,
vita che non dormi
e illumini il gigante e l'inerzia
che vagano in quel poco che resta.
Sei la rugiada tu
che nella quiete tuto ammanta e adorna
per un istante di luce,
per quell'accento breve sui detagli,
nutrimento del sole.
Sei la prigione le cui sbarre mute,
atendono,
non t conoscono:
tu sei colui che esiste e non esiste,
sei la scelta obbligata che t speta,
così, t fai tortura.
Vita, sei la sorgente che sgorga prima del tumulto,
t rendi vaga e contrapposta
e come il pesce che risale la corrente e si sfnisce,
noi,
consumiamo tuta la bellezza.
Altro non siamo che natura,
ordinat dal tempo nello spazio aperto
ove grevi cadiamo e ricadiamo,
per ritrovarci incert tra distanze oscure.
Andare a spasso insieme a un animale
confdandogli l'ultmo segreto: riscato e saggezza,
un’intera visione verso il centro;
non v'è dominio ma pura sintonia.
Pazzia: eterna fanciullezza,
voltarsi indietro e non vedere nulla,
immagine pura,
di noi,
sul palcoscenico del mondo.