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45° CLASSIFICATO


            MELA MONDI’



            In libera caduta
            Da lì sono venuta
            Da quel paese con il cielo grande

            E l’orizzonte infinito,
            non c’era inganno e neanche sopraffazione,
            c’erano querce e c’era pure il pino

            adesso tutto è brullo
            e l’erba isterilita
            per destino.

            Non era allora
            Come la reggia di Agamennone
            Il mio paese
            Che Eschilo ricorda

            Con il lusso di tappeti e drappi
            Mura imponenti e leoni sul portone
            Tutto conforme alla civiltà

            Del dominio e fasto
            Dove il popolo stava come razza a parte
            Dentro un rudere abbandonato

            Un tempo ormai lontano
            Il fato mi ha adagiata!
            Adesso quella culla tace

            Il un labirinto di segmenti oscuri
            Dove il nulla è molto complicato
            In geografie di invidie e di contese
            Negli Dei non c’è il senso del giusto e dell’ingiusto

            Ed il diritto si conquista con forza e compromesso,
            il sofisma ed il patteggiamento.

            Non è Micene il mio Paese,
            ma ha un Re
            che mira alla sovranità
            uccide con l’inganno l’avversario

            e spera di governare per l’eternità.
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