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43° CLASSIFICATO


            MASSIMO GALLI


            3 Agosto

            Nel cielo infuocato d’Agosto


            Nell’ora che opprime il riposo

            rivedo quel viso incolore quel viso


            dal vivo discosto quel povero viso


            pietoso disfatto da un male interiore.

            La gente era al mare e rideva quel giorno


            che il cuore morì ¬. < Fai presto fratello!>

            Diceva non puoi abbandonarmi così ¬


            Pregando una sorte indulgente con l’anima

            appesa ad un filo bruciai nell’asfalto le ore.


            Nel dubbio vagava la mente tracciando

            nell’ombra il profilo di un vuoto che è


            vuoto interiore. Oh vano pressar


            sulla leva! oh vano affrettarsi quel dì

            ¬! < Fratello, fai presto!>


             diceva non puoi abbandonarmi così ¬.

            L’amore che muore non muoia lasciando


            soltanto le rate di un truce, perenne, dolore.

            Riviva in memoria la gioia dei giorni lontani


            d’estate compiuti a cantare l’amore.

            Così ¬ il tre d’Agosto morì ¬, (la sera, al declino, cedeva)
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