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DANIELE FASANO
«Per anni ho creduto di non saper esternare le mie emozioni. Sentivo crescere il
desiderio di condividerle con altri ma qualcosa mi impediva di dar loro voce. Poi,
d’improvviso, ecco giungere in mio aiuto sillabe che unite tra loro cantavano i
suoni della mia anima. Erano parole, parole di me.
Il brivido di un bicchiere
Un ultimo fiato,
imbrattato sulla carta trasparente,
dipinge l’artista omicida,
nell’angolo di Nietzsche,
con la corda in un cocktail.
Tira e stringe,
con guanti di pelle,
la frenesia nei secondi,
e sguardi vaghi nel vuoto;
intanto sorride.
Nell’attesa della fiera,
tutto si contorce,
l’arguzia nascosta divertita,
gioca con le dita, cristalli e acqua,
ferma sotto lo zero.
Un pallido filo d’aria,
passa tra porte non chiuse e occhi sentono;
attende la notte,
per scappare o tentar l’atto.
Un suono, un fischio… il tempo si ferma.
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