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GIONE»… quando magari proprio in quel momento tutto ab-
biamo fuorché ragione!!!
A noi cosa rimane, nel pieno di una confusione mentale… co-
sa se non un «NON SO CHE DIRTI» in «HAI RAGIONE» che
ci porta a fare cazzate! Ma cazzate irrecuperabili, cazzate che una
volta uscite dal nostro foro di competenza dovremmo per forza
affidarle a quegli avvocati così bravi a parlare ma tanto incapaci di
svolgere il loro compito, che ci faranno sicuramente arrestare…
con il massimo della pena!… e solo allora rimarremo in balia di
noi stessi… ancora ignari del fatto che una persona fidata ci abbia
fatto volontariamente del male, senza rendersene conto!
Purtroppo quando non ho scritto, non sono stato zitto e la
sensazione di sostituire quella penna con qualcuno è stata meravi-
gliosa finché non ho realizzato che aver dato troppa fiducia è sta-
to come aver avuto una pistola puntata da noi stessi alla tempia!
Perdere un amico è come ritornare ad una penna qualsiasi do-
po aver conosciuto l’emozione di scrivere con una bellissima
penna stilografica, rotta perché accusati di incuria!
La penna è solo un oggetto che si può aggiustare, mentre le
persone no… e quei residui tra le mani fanno male a vederli, per-
ché ricordano cosa si è perso! Ogni oggetto cui teniamo, che si
rompe, lascia il ricordo amaro finché non ci disfacciamo dei coc-
ci… ma quello che lascia una persona è al disopra d’ogni cicatri-
ce… è un tatuaggio sul tutto il corpo… che anche se non ci pia-
cerà più dovremo lasciare lì dov’è ed accontentarci! Sì, acconten-
tarci di vederci meno belli e molto più sporchi, e vergognarci per-
ché tutte le situazioni saranno diverse dal motivo per cui ci siamo
inizialmente tatuati!
Il giorno che deciderete di sostituire quella penna… ricorda-
tevi che è solo vostra, è molto delicata ed ha bisogno di costanti
cure, perché potrebbe non essere abituata ad una mano più pe-
sante della vostra e quindi rompere la sfera, proprio la parte con
cui scrivete! Abbiate cura di ciò che è vostro, e vedrete che tutto
durerà!

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