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prettamente scientifici e pure tecnici. Ma questi miei nuovi approcci tematici –
dalle neuroscienze, alla cosmologia, all’astrofisica, alla linguistica ecc. – alme-
no all’inizio, ti costano una fatica enorme, perché ogni “scienza” ha un pro-
prio linguaggio tecnico-categoriale, che di fatto tu non conosci, e quindi, se
vuoi veramente comprendere quanto vai leggendo, ti ritrovi continuamente a
consultare un dizionario scientifico e/o a dover risfogliare meticolosamente le
pagine del volume che hai già letto.
Ma, circa le mie letture, vivo un mio piccolo dramma: non riesco quasi
mai a trovare persone con cui poter scambiare qualche opinione su quanto ho
letto o vado ancora leggendo. E di questo mi dispiaccio molto – perché, se in
due leggiamo il medesimo testo, ognuno di noi, almeno parzialmente, focaliz-
za aspetti diversi e il parlarne insieme alla fine arricchisce entrambi – e la
cosa mi… intristisce.
Sto pubblicando, presso Europa Edizioni”, la mia autobiografia: oltre
150 pagine. Mi è venuto di scriverla, perché ho avuto una vita estremamente
mutante e anche contorta – sono stato figlio di emigranti nel Massiccio Cen-
trale francese, un contadinello negli Appennini modenesi, un seminarista e
poi sacerdote per ben 16 anni, un sessantottino anche assai focoso presso la
facoltà di Sociologia di Trento, un dipendente dell’Istituto Ortopedico Rizzoli
di Bologna (dove ho svolto tantissime diverse mansioni, numerose anche assai
umili, ma alcune anche di carattere scientifico) sino al compimento dei miei
65 anni, uno studioso di “strane” discipline (come, ad esempio, la grafologia)
e ora faccio il pensionato intellettuale e studioso – e allo staff della casa editri-
ce il mio testo è piaciuto e ha accettato di pubblicarmelo.
Ora ho messo in pubblicazione questo mio secondo volume di poesie. Mi
auguro che, ai miei possibili lettori, possa piacere.
Giustino Enrico Lorenzi
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