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PREMESSA

            È dai tempi del liceo – e ho già oltre 77 anni! – che scrivo poesie, ma sino a
            metà degli anni ’80 non mi sono mai preoccupato di conservarle. Le scrivevo
            su foglietti volanti, che alla fine ho finito per perdere, tutti. Mi è solamente
            capitato di trovare, per caso, uno di quei foglietti, alcuni anni fa, dentro un
            volume di storia della Chiesa – sono stato in un seminario dei Cappuccini e
            fui anche ordinato sacerdote. Dall’Ordine poi uscii nel 1970, perché dai su-
            periori mi si impediva di mettere in pratica la dottrina e le direttive elaborate
            dal Concilio Vaticano II, che era stato celebrato circa un decennio prima e le
            cui innovazioni avevo molto apprezzato in una poesia scritta allora, quando
            mi… sfratai ‒ e che ho riportato in questa raccolta.
                Le prime poesie, che presi a conservare – e che ho già pubblicato presso
            l’editrice Pagine nel 1918 – le scrissi circa a metà degli anni ’80 per una
            donna, di cui mi ero follemente innamorato e che, dopo una relazione inten-
            sissima – avevamo già concordato anche di sposarci – mi piantò. Furono
            scritte nell’ultimo periodo della nostra relazione, quando tutto stava già an-
            dando a catafascio, e perciò si tratta di poesie piuttosto… disperate.
                Ma, da quel periodo, presi a conservare tutti i miei testi poetici e… sono
            questi. Li ho lasciati nell’ordine temporale della loro composizione. Così, chi
            avrà occasione di leggerli potrà rendersi conto anche dell’ellissi psicologica e
            pure valoriale della mia vita in questi ultimi trent’anni.
                Sono molto incostante nello scrivere testi poetici: a volte ne scrivo anche
            più d’uno nella medesima giornata, altre volte sto pure dei mesi senza com-
            porne. Questo perché scrivo solo quando me ne viene… l’ispirazione, ma so-
            prattutto perché sono preso anche da tanti altri interessi culturali – lettura di
            saggistica (ne leggo per circa 5/6000 pagine l’anno) di tantissimi argomenti,
            ascolto di musica classica, visione di pièce teatrali e di buona cinematogra-
            fia, documentazione fotografica di città d’arte e della natura – e dalla fre-
            quentazione di alcune amicizie… super-selezionate.
                Circa la lettura di saggistica, quasi ogni anno mi inoltro in qualche nuo-
            vo filone tematico, soprattutto scientifico – la mia formazione, pur avendo io
            conseguito ben cinque diplomi universitari, è stata esclusivamente umanistica
            – perché la società odierna ci pone continuamente quesiti di carattere anche

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