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MATTEO BENUZZI
Nato a Modena nel 1985 e laureato in matematica prosegue autonomamente
gli studi letterari e inizia a scrivere componimenti che via via nel tempo si sono
fatti sempre più colmi di crude verità ed esperienze vissute. Le poesie sono scritte
“sul momento” e “di fretta”, spesso proprio durante gli eventi che narrano, per
poi essere lievemente rielaborate a posteriori.
XI
Scorrono i volti
d’un’architettura rigida,
muti, vuoti, disfatti.
Le dita, avide,
passano al setaccio ogni difetto
scrutano, osservano, giudicano.
Una scelta effimera;
genita dalla bramosia efferata
di una singola ed egoista Morte.
Entra un corpo vuoto
una bambola viva.
Reciproco abuso.
E poi l’usato vuoto.
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