Page 14 - Approdi 111
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Nostalgie

            D’improvviso l’immenso, l’infinito esiste
            per quel seme rinato per un fiore assurdo
            con radici affondate nell’universo,
            mi porta assonanze d’oriente,
            colmo di nenie e panorami immobili, bruciati.
            Il mio sole pallido e freddo
            anela i suoi deserti
            i suoi lamenti di vento
            quel mondo segreto, che pare non vita.
            Un trillo a me in questo posto
            da cui mi chiamo fuori
            che pur ammansisco con abilità apparente
            e nostalgie profonde per mari sconfinati e soli
            per cieli in cui l’occhio si perde
            insieme al cuore in frammenti.






























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