Page 5 - Approdi 103
P. 5
In queste poesie gli parlo, lo supplico, lo ricordo: è un dialogo tra
me e lui, un dialogo contornato da tanta dolcezza. Ci sono però
altre poesie che celebrano la bellezza della natura e altre che mi
fanno sognare ad occhi aperti, come per esempio L’aquilone.
C’è poi una poesia che racconta lo strazio, la solitudine, la di-
sperazione di una quattordicenne, vittima di uno “stupro” avve-
nuto tanti anni fa. È una storia vera, dolorosa, che mi è stata rac-
contata dalla “perseguitata”, e a questo proposito ho scritto una
poesia e anche un breve racconto che troverete più avanti. La
poesia si chiama: Lacrime di dolore; il racconto: Il buio dei 14 anni.
Il libro è diviso in tre parti: apro la prima parte con un inno
alla vita che si intitola Non gioire, continuo con la pubblicazione di
tre lettere, a mio marito, a mia figlia e a mio figlio e finisco con il
racconto “reale” dello stupro subito da una adolescente di 14
anni, negli anni ’70. A quell’epoca non si poteva raccontare nulla,
i genitori non avrebbero capito, tantomeno la società che la
avrebbe subito additata come “una puttana”. La signora Aurora
(nome di fantasia) mentre mi raccontava il fatto era come se rivi-
vesse quegli attimi atroci di violenza e sopraffazione, nonostante
siano passati quasi 40 anni.
Ringrazio naturalmente la signora Aurora e preciso che men-
tre il suo nome è di fantasia, quello dell’esecutore materiale della
violenza dello stupro è invece reale.
La seconda parte del libro è dedicata alle mie poesie “inedite”,
la terza parte è un ricordo “alla” Sicilia, direi quasi una lirica.
4