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12° CLASSIFICATO


            VINCENZO PAOLICELLI


            Muretti a secco
            (alla mia Terra)
            Serpenti di pietra.

            Mosaici da strada.
            E’ un gioco d’incastri la vostra esistenza.
            Amo in voi la sincerità dell’imperfezione,

            il senso disordinato del rigore
            intrappolato nella durezza
            che vi appartiene.
            Fedeli compagni degli ulivi,

            di schiene ricurve e di sospiri amari.
            Pallide cornici della mia memoria,
            il tempo arrotolato tra le fessure della vostra anima

            racconta le stagioni del vostro silenzio:
            la foglia morta, la vecchia cicala,
            la spiga altezzosa, regina dei campi.

            Ministri di bellezze arse dal sole,
            sussurratemi ancora della mia Terra stanca
            che non mi vede più correre

            sui luoghi che custodite.
            Suggerite alla nuvola passeggera
            la mia cruda attesa,
            la mia sorda speranza

            che non conosce pace.
            Come la mia volontà,

            il desiderio di palpebre umide
            per il mio fiore che aspetta
            e che non oso violare.
            Vegliate sui tramonti bugiardi

            nascosti dietro la mia dolce collina.
            Trattenete per me questo imbarazzo della vita
            traboccante di gioia

            per un uomo che ama,
            per un figlio che torna
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