Page 18 - Voci Verate 7
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DAVIDE MANGANARO
Autore.
L’inchiostro in trincea
Verso che intingi le mani nella polvere, in un turbine di frequente
[dannazione,
in mezzo all’aria che è spesso irrespirabile… che risuona di bombe,
[tradimenti e frastuoni.
Le tue parole sono pulviscoli alzati dal vento che brillano sempre di
[emozione,
in un guazzabuglio di veleni spietati, di spari nel mucchio e di
[scabrosi abbandoni.
Paziente, colgo, il bagliore di una folgore, in una fitta trincea d’inchiostri,
mentre il nemico, mimetizzato tra gli arbusti, striscia nella terra buia
[che pullula di mostri.
In mezzo alla tremenda oscurità di un vasto campo di battaglia,
un urlo di guerra esplode dal mio petto ed irrompe dalla robusta maglia.
Spalanco gli occhi, sotto un nubifragio di piombo, nel sinistro luccichio
[delle notti…
e vedo chiome di alberi stanchi, dove nascono gemme di tragiche sorti!
Affilo una penna d’ascia, sopra macerie e detriti di carte,
con l’elmo che stride la carne degli indomiti pensieri messi in disparte.
Ah, come stride la lama del gladio, quando incide le viscere di un
[penoso sipario,
quando il mio onore sfida il palladio e quando ruggisce il silenzio di
[un sacrario.
Nel nucleo putrido dei giorni corrosi dall’odio e dai gravi affanni,
ecco il mio ferro d’impeto, l’arguto ingegno di una lirica senza inganni.
Non sarà l’alito marcio dei tempi a fermare il mio fresco respiro di
[primavera,
né la peste maligna ad uccidere la mia Patria, a strappare la mia Bandiera!
Le mie braccia spalancherò al sogno di antichi ideali,
ascolterò la voce dei padri, le liriche delle gesta immortali.
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