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ROSETTA VENTURA

           «Nata a Corigliano Calabro l’8 novembre del 1975, vivo a Bologna da quindi-
           ci anni. Scrivere mi permette di ascoltare le emozioni più profonde: da sempre
           sono alla ricerca del senso profondo della mia esistenza; solare e timida, occhi at-
           tenti, innamorata dell’amore, anima antica, forte senso della giustizia».



           Mio padre


           Seduto sulla sedia fissa il cielo e pensa… pensa.
           Non vede quasi più ma si lascia scaldare dal sole.
           Le sue mani tremano… le sue gambe sono deboli
           ma non si lascia fermare dal peso degli anni.
           Tanti ricordi ho con mio padre da bambina.
           Era lui che veniva ad ascoltare le mie poesie
           durante le recite scolastiche, era lui che mi sedeva
           sulle sue ginocchia e mi spiegava l’importanza della vita.
           Era lui che mi asciugava le lacrime e mi teneva stretto
           le mani quando avevo paura.
           Con lui accanto tutto era una meravigliosa scoperta.
           Ora mi padre per camminare usa il bastone, parla piano
           e… non vede tutti i colori.
           È diverso ma dentro di lui batte sempre lo stesso cuore e
           nella testa dimora la stessa saggezza.
           Ha reso tutto facile e ha sempre trovato le migliori soluzioni.
           Mio padre ha creduto in me e io ho iniziato il mio cammino
           tenendo in mano le sue parole d’amore che hanno nutrito
           l’anima mia con i colori della sua forza e le sue preghiere mi hanno
           protetta dal freddo dell’inverno.
           Se oggi sono una donna speciale lo devo a lui.





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