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MARIA GIOIA SARA BARBAROTTO

           Maria Gioia Sara, animo docile nel corpo di una ribelle, trasferisce le note del
           violino alla parola per raggiungere le corde della sofferenza umana. Le sue intri-
           ganti e fresche creazioni, quasi un’eco della poetessa Natália Correia, riescono a
           veicolare emozioni sotto forma di genialità cromatica.




           Azzurro da masticare

           Cerco solo i rantoli nei loro fiati nelle loro voci
           negli altri animali notturni che mi fai conoscere
           cerco grumi di sangue nelle loro viscere
           pendenze storte nei loro bulbi oculari
           c’è lo spirito del dottore nelle cosce di una crocerossa
           ma la pelle non la tocco.
           Ah la pelle, alla base dei tuoi profumi,
           di tutte le cose piccole che mi hai sussurrato
           prego Dio che ritorni quell’azzurro quello intenso da masticare
           a ricoprire i tuoi cieli a irradiare i tuoi occhi a solleticarti.
           Prego che circoli ancora un assassino per sfidarti
           e una dama, bianca, per baciarti una notte stellata
           che ti piova addosso che finalmente tu possa sentire il brivido.





















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