Page 12 - Ispirazioni 61
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Valeria Caputo

            Nata a Roma, si diletta da breve tempo alla composizione di
            poesie dal gusto sensuale e avvincente e attraverso l’uso di
            una terminologia elevata riesce a dar voce alla complessità
            del mondo circostante delineandone i caratteri mistici e spiri-
            tuali, ritrovando l’eterna connessione tra la vita e la morte. Ap-
            passionata di botanica e di storia dell’arte.


            L’IRIS

            Blu, d’eterna trina iridescenza
            Blu profondo, del saggio giorno e la notte che ti culla


            Trionfi di verità tra l’inviolate gote
            e sorridi, d’una fresca illusione
            al risveglio della vergine sera
            e piangi
            Mio fiore
            Piangi, invocando le stelle
            Nell’oscurità impalpabile
            Che ti sfiora i cerulei petali
            immobile tra i colli fiorentini
            Una fioca luce t’illumina il triste volto
            e piangi
            Mio fiore
            Piangi, risvegliando sonorità leggere, sfumate e trasparenti
            Piangi, incompreso bocciolo di virtù antica
            Tra i misteri della vita che è, che fu
            Ti perdi tra i teneri giochi e tintinnii delle foglie di rovere
            Mosse dal vento che li colma e ti riempie d’armonica serenità
            anneghi mio bel fiore nel profluvio e nell’ingenuità tua muori
            Cosa resterà del blu?
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