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Luigi Bruno
(Ischia 1978), laureato in Lettere moderne, insegna nelle scuole me-
die e superiori. Compositore e pianista, si occupa in particolare di
musica colta contemporanea, nonché di musica sacra antica e mo-
derna. Una sua breve silloge è stata segnalata al premio Lendinara
2007. Suoi testi sono apparsi sull’antologia “M’illumino d’immenso”
2017 a cura della Casa Editrice Pagine.
DA “LE MAREE. CANTI E ROVINE”
IL DOLORE
Fa quasi azzurro, e una vergine luce
era per noi l’intatta sofferenza.
Non cercare un riparo a questa notte
che hai sentito trasfondersi
nella tua carne,
nei gemiti di alberi,
nel volto decaduto di treni
sotto i ponti di lune passeggere.
Non oltrepassare il segno
che ti distingue
dall’inconscia sicurezza,
alacre somiglianza di goffi
giullari, prossimi a smarrirsi.
Da qui è scorto l’inganno
consistente di ciò che sembra,
e si sgretola nel grido
di superflui relitti al mare.
È un altro viaggio, un’altra
china che arde sotto i piedi.
È un richiamo, non lo ascolti?
Vi alita un gravame di spine.
Ogni stella è sale
sulle ferite della mia notte.
La notte
