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Lucia Doria

            Primogenita di 5 figli, nasce in un paesino della provincia brindisina,
            in una fredda vigilia di Natale. Non ama molto parlare di sé. La sua
            infanzia è stata felice e viziata dalla sua bellissima nonna materna,
            nonna non biologica, perché la mamma era una trovatella, Alla mor-
            te della nonna, all’età di 9 anni, parte la sua travagliata infanzia.
            Messa in collegio dove restò fino ai 16 anni. Si sposa a 21 anni, e di-
            venta madre di 3 bellissimi figli maschi sua unica felicità, il suo matri-
            monio naufraga nel 1996. Ha un legame molto forte con la sua unica
            sorella Betty, dette: “il secchio e la corda”. La creatività la contraddi-
            stingue, ama non solo scrivere, ma anche creare con le sue mani.
            Anche se non ama la tecnologia e affida i suoi testi ed i suoi scritti
            alla sua amica Giusy. La sua forza la contraddistingue, lei ama dire:
            “Dopo tante cadute, ho imparato a contare solo su me stessa”.


            LE MANI


            Le tue piccole mani di bambina chiuse,
            strette in quella melma di mani sporche,
            costrette a compiere gesti che hanno un ruolo strano,
            un significato grave,
            gesti indelebili,
            dicono tutto le mani,
            sentono il terrore,
            mani che hanno conosciuto il male,
            le stesse mani che
            nessuno ha mai baciato o accarezzato,
            queste mani fredde che
            hanno paura di stringere,
            accarezzare
            donarsi ad altre mani
            per paura di sporcare,
            mani che non sfiorano, non osano,
            mani che non hanno il coraggio di fidarsi.
            Mi ha sempre tradito chi mi ha accarezzato.
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