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Felicetta Licia Mazza
Scrittrice, poetessa, nasce a Mola di Bari il 3 gennaio 1945, da una
famiglia di origini calabresi. Interrompe gli studi universitari per dedi-
carsi alla famiglia e, soprattutto, ai suoi tre figli. Successivamente la-
vora presso l’Università degli Studi di Bari come Funzionario Tecni-
co. Vincitrice di diversi premi letterari tra cui: Premio Nicola Martucci,
Premio Osservatorio (Valenzano, BA). Primo Premio del II Concorso
Letterario di poesie BONA SFORZA (con la poesia “Mani”). Menzio-
ne d’onore all’ottavo concorso internazionale di poesia inedita “Il Fe-
dericiano”. Nominata “Poeta Federiciano”. Le sue liriche delicate ed
essenziali, dalle quali emerge un lungo percorso di ricerca interiore
ed una singolare sensibilità artistica e narrativa, rivelano un’attenta
osservazione del mondo, della natura e della storia, ed una profonda
consapevolezza del proprio fiume interiore.
NON SPEGNERE L’ARCOBALENO
Non lascerò
che si spenga l’arcobaleno della mia anima
pennellato con i colori dell’iride.
Asciugherò
con petali profumati di rosa canina
i profondi solchi lasciati
dalle lacrime di un pianto infinito
su gote trasparenti come pelle di luna.
Concederò
ad ogni mio volere, di partorire,
come ventre fecondo, solo amore.
Guarderò l’azzurro d’un cielo sempre
più azzurro con occhi privi di bende
e la nebbia padrona dell’oblio non
lambirà il mio spirito pregno di nuovo vigore.