Page 18 - Ispirazioni 45
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Simone Vissani

            «Sono nato nelle campagne marchigiane fra le province di Macerata
            e Ancona. Più precisamente il 21 giugno 1979 a Filottrano. Vivo a
            Montefano (MC) da sempre. Le mie origini sono molto umili. Mio pa-
            dre è stato sempre un contadino e mia madre una operaia in un fab-
            brica, come lo sono io da più di 24 anni. Lavoro in una grande impre-
            sa di mobili ad Appignano (MC). Nella mia vita ho sofferto di una
            brutta depressione che grazie ad alcuni amici e me stesso sono riu-
            scito ad affrontare, ero arrivato a pesare quasi 200 kg, 184 per
            l’esattezza. Poi grazie allo sport, anzi alla bicicletta, sono riuscito a
            scendere di 70 kg in un anno. E nelle estati durante le ferie dal mio
            lavoro ho visitato l’Italia in bici, conoscendo molte persone e ospitato
            a dormire o rifocillarmi da molte altre. Sono innamorato della gente
            umile del nostro paese».


            GAIA (IL PIANETA TERRA)


            Il muschio, gli alberi, un piccolo sentiero di sassi e fango,
            Cammino su di loro come danzassi un soave tango.
            Una variopinta farfalla dondola posandosi su di una rosa,
            Come è bello vederla ballare e mettersi, magnifica posa.
            Vedo dei funghi, piccoli, grandi e dai cappelli assai strani,
            Chissà forse son case di gnomi che battono le mani.
            Al ritmo scandito da brezze calde e leggere,
            Fan battere i rami con parole molto rare.
            Parole di canti in toni diversi dalla mia abitudine musicale,
            Ma di bellezza millenaria forse, celtica, neolitica... Naturale
            Vedo il torrente stretto e piccolo, ci posso camminare,
            L’acqua limpida, pulita e con qualche pesce inizio a nuotare,
            Fresca ghiacciata la sento lungo tutto il corpo accaldato,
            Mi rinvigorisce come la carezza di una donna che mi ha ama-
            to.
            Ora esco mi siedo nella radura fra le morte foglie,
            Vorrei avere solo una sposa una unica moglie,
            Una magnifica esistenza donata con molta gioia
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