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Nicola Comberiati
Nato a Petilia Policastro (KR), vive a Roma. Ha insegnato Sto-
ria e Filosofia in molti licei della Capitale ed è stato Dirigente
Scolastico. Ha pubblicato un libro di poesie, “Orizzonti in-finiti”,
e scrive su argomenti scolastici. Attualmente lavora come psi-
cologo e si interessa di formazione docenti.
A MIO FIGLIO
E tu, bambino,
mi hai preso come ostaggio
prigioniero io della tua meravigliosa fantasia.
Non posso più dimenticare
il tuo sereno ancorarti a me
ad esplorare i meandri
profondi del mare.
Contempli la natura
per reinventare una nuova primavera
e acqua aria terra fuoco
ritrovano il sapor dell’infinito.
Ammiro la tua spontanea ribellione
e ascolto
la malinconia profonda dei tuoi perché.
Non so perché ti ho messo al mondo!
Forse perché amo Narciso
o perché non riuscivo a vivere senza riascoltare
la favola della vita.
L’aurora della gravidanza
ha innalzato il tuo arcobaleno di vita.
Tu, bimbo, nostalgia della mia infanzia!
Riuscirò a percorrere con te
i lunghi tratti misteriosi della montagna?
Tu vieni e mi canti una musica nuova
senza afoniche discordanze.