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DEBORA VIANELLO

           «Mi   chiamo   Debora,   ho   vissuto   con   la   mia   famiglia   fino   quasi   ai
           trent’anni, per lavoro mi sono trasferita a Padova dove ho trovato l’amore,
           dipendente pubblica, sto ora finendo quest’anno l’ultimo anno delle supe-
           riori, sogno che tenevo nel cassetto. Lo studio mi ha portato ad amare la
           poesia e in questo modo ad esprimere le mie idee ed i miei sentimenti».



           Sola

           Affacciata alla finestra, la tua immagine dinnanzi a me.
           Ma era solo un ricordo, ricordo che oramai stava sbiadendo.
           Sbiadiva dentro di me, lasciando solo un alone,
           che non era più di speranza, oramai non saresti più tornato.
           La mia illusione stava sparendo,
           dentro me nasceva la convinzione che dovevo andare avanti,
           cosa mi aspettavo dal futuro non lo sapevo.
           Sapevo che mi dovevo rialzare,
           e aprire di nuovo il mio cuore al mondo,
           e amare di nuovo i colori che la vita mi avrebbe donato.
























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